21 Mag Beerbook, un progetto lungimirante
A cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90, in un momento in cui tutti vendevano ciò che era semplice e conosciuto, Pasquale Cippone aveva pensato di allargare il proprio mercato puntando sulla vendita di nuove referenze birraie, attraverso l’utilizzo di quelli che possiamo considerare i primi strumenti del trade marketing.
Il primo strumento a cui si dedicò, fu un menù a forma di boccale di birra che raccoglieva le referenze che le paninoteche di quegli anni non si preoccupavano di valorizzare, ma esponevano semplicemente su degli scaffali.
La realizzazione grafica del format “menù birra” fece nascere all’interno di quella che all’epoca era la Cippone & Co. ,un ufficio grafico dedicato.
Il progetto cresceva e per svilupparlo, Pasquale coinvolse il “mercato” realizzando un nuovo format di menù che chiamò “La Birra”, la cui grafica ricordava un album delle figurine. Erano gli anni ‘90 e lo slogan era “Tutti per Una, Una per Tutti”.
Nel ‘95 il mercato cambiò nuovamente e la vendita delle birre in bottiglia si diffuse nella grande distribuzione; serviva una nuova visione strategica.
Così nacque il Beerbook, espressione di una progettualità che nella storia del “Cavallo di Troia” trovò la sua ispirazione per una strategia in grado di entrare in un mercato che si presentava chiuso, conquistandolo progressivamente dall’interno con l’obiettivo di:
* Comunicare
* Supportare
* Sviluppare
Il Beerbook diventò così uno strumento esclusivo per ogni punto vendita che portò nel 2000 la Cippone&Di Bitetto a vendere su Bari e provincia circa 35 mila casse di birra.
Non un semplice “menù della birra” ma un mix di elementi fatto di formazione, comunicazione e strumenti a servizio del cliente.
Oggi, a distanza di circa trent’anni, il Beerbook rappresenta per ogni locale e per i suoi clienti un assoluto riferimento di qualità e professionalità nella scelta e ricerca dei birrifici selezionati.