fbpx

WIKIHORECA

Tutto quello che ti serve sapere sul mondo Horeca

Il Vermouth da Ippocrate al Negroni

La storia del vino, della birra e di molti distillati ci portano indietro nel tempo di centinaia e qualche volta di migliaia di anni, la stessa cosa vale per il vermouth che per definizione è un vino aromatizzato, composto da vino, sostanze aromatizzanti, alcol e zucchero.

Contiene almeno il 75% di vino che viene aromatizzato con un’infusione idroalcolica contenente elementi vegetali diversi. Il Vermouth è addolcito con quantità differenti di zucchero e nel caso del vermouth rosso viene colorato anche con l’aggiunta di caramello.

 

LA STORIA

Ippocrate padre della medicina e da considerarsi anche l’inventore del vermouth lasciando macerare i fiori del dittamo e dell’artemisia in un vino greco ricco di alcol e zucchero, creò una bevanda molto simile al vermouth. Il vino ippocratico arrivò presto nell’impero romano dove venne chiamato vino absinthiatum e veniva prescritto anche come medicinale. Nel medioevo l’antenato del vermouth era spesso bevuto nelle corti dei signori ed ebbe enorme diffusione grazie ai monaci di abbazie di Francia e Germania. Grazie ai veneziani e agli scambi commerciali con l’oriente la ricetta del vermouth si arricchì di nuove spezie come il cardamomo, lo zenzero, cannella, chiodi di garofano, ecc. Intorno al 1600 il vino ippocratico assunse definitivamente il nome vermouth. Fu un piemontese a portare alla corte di Baviera un vino aromatico che fu battezzato vermouth wein. Wermouth in tedesco significa assenzio. Grazie alla ricchezza della flora alpina e alla vicinanza con i porti della Liguria, Torino ed il Piemonte diventarono la patria del vermouth e furono proprio i piemontesi a diffondere la bevanda in tutto il mondo.

 

LA STORIA ITALIANA

La storia italiana del Vermouth inizia nel 1786 in una piccola bottega di Torino dove un giovane ed ambizioso mastro distillatore di nome Antonio Benedetto Carpano è alla ricerca di una nuova bevanda.

La sua intuizione è quella di miscelare due proposte tipicamente piemontesi: il vino con una trentina di  erbe e radici dei campi (dall’assenzio al cardamomo, dalla china al coriandolo, dal rabarbaro alla vaniglia) che lascia in infusione con alcol e zucchero .

Carpano a 22 anni non è solo un grande distillatore, ma anche un espero di quello che oggi chiamiamo marketing, infatti recapita una cassa di vermouth a corte, ricevendo il parere favorevole di Re Vittorio Amedeo III. Questa trovata geniale fu la svolta della sua attività.

Oggi, come allora, il vermouth è rimasto fedele a se stesso, composto dal 75% di vino sia bianco che rosso e scelta selezionata degli aromi, cambia però la città, non siamo più a Torino ma a Milano da quando l’azienda fu acquistata dalle Distillerie Fratelli Branca.

A Torino di Carpano resta un’installazione dedicata al Punt e Mes, il vermouth realizzato nel 1870, dal nome piemontese (un punto di dolce e mezzo di amaro) ed oggi brand internazionale, celebrato dalla campagna dell’irraggiungibile Armando Testa, che ideò la sfera (il punto) e la mezza sfera (il mezzo) sovrapposte, oggi ospitate nella rotatoria di fronte alla vecchia stazione ferroviaria di Porta Susa (Sintesi 59).

 

IL VERMOUTH NELLA MISCELAZIONE

Il vermouth non manca in nessun locale che si rispetti al mondo, a gennaio 2017 il Carpano Antica Formula è stato posto in cima a due classifiche da Drinks International, rivista inglese specializzata. Ha trionfato nelle categorie Best Selling Brands e Top Trending Brands, dopo un sondaggio che ha preso in esame le abitudini di acquisto dei top bar.  Sicuramente ad influenzare la scelta è stata la presenza del vermouth nei più famosi e bevuti cocktails internazionali come il Negroni , il Negroni sbagliato ed il Martini Cocktail.

 

 

 

 



Hai bisogno di informazioni?