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Rudy Rinaldi: il vino e la formazione, un amore nato per caso…

Era un giorno freddo di novembre, nel 2005. Pioveva da due giorni, senza smettere, insistentemente. Erano le 19 e avevo appena aperto la porta del “Divinus”, il ristorante che gestivo a quell’epoca. “Quanti prenotati ci sono?”, mi chiede Giacomo il mio socio. “Due tavoli da quattro” – rispondo io – “Con questo tempo non viene di sicuro molta gente. Dovresti farcela bene a lavorare da solo stasera.”
 
“Sei sicuro di voler andare, con questa pioggia?”, replica lui.
 
“Sì è una degustazione che aspetto da tempo. Il Pinot Noir mi affascina e il degustatore che arriva da Bologna dicono che sia tra i più bravi d’Italia. Non è uno dei tanti sommelier”.
 
Per andare al luogo dell’evento, vicino a Isernia, ci voleva un’ora e mezza. Con quella pioggia avrei dovuto aggiungere almeno una mezz’ora in più. Dovevo partire subito. La cena degustazione sarebbe iniziata alle 21 e non volevo arrivare in ritardo.
 
Parto.
 
Dopo un minuto squilla il cellulare. È Giovanna, il presidente dell’associazione che ha organizzato l’evento. “Ciao Rudy, sono Giovanna, stai arrivando alla degustazione?” e io risposi: “Sono appena partito, dovrei arrivare alle 21 precise. C’è pioggia e faccio con calma.”
 
E Giovanna: “Veramente… vorrei chiederti una cosa. Il degustatore stasera non può arrivare, ha avuto un incidente in autostrada e non può più venire. Lui sta bene ma la macchina ha avuto molti danni. Noi del direttivo avevamo pensato che tu avendo vinto il concorso delle matricole pochi mesi fa, potevi essere la persona giusta per sostituirlo. Te la senti?”
 
Sorpresa, confusione…. Due secondi per rispondere. L’impulso dal cervello era partito per dire “No”, ma dalla bocca è uscito “Sì”.
 
“Grazie Rudy, ci salvi la serata! Se puoi cerca di arrivare qualche minuto prima così stabilisci la sequenza dei vini.”
 
Ecco, mi ero appena cacciato in un guaio. Ma perché avevano pensato a me? Perché mi ero diplomato sommelier qualche mese prima ed ero stato il migliore del corso. Come tale avevo partecipato a un concorso riservato a tutte le altre migliori matricole d’Italia… e avevo vinto! Inaspettatamente, sorprendentemente, anche se non mi reputavo per niente esperto nella degustazione. Avevo però scoperto che esistevano dei concorsi e che si poteva diventare Miglior Sommelier di Regione, d’Italia, d’Europa e del Mondo! Quella vittoria mi aveva quindi stimolato a continuare lo studio del mondo vino, aprendomi una possibile nuova strada professionale.
 
Ma… ancora non ero pronto per una cosa del genere! Non avevo mai tenuto una degustazione pubblica in precedenza. E la cosa peggiore era che non sapevo nulla degli 8 Pinot Noir che sarebbero stati serviti, nulla delle aziende che li avevano prodotti, nulla delle tecniche di produzione e degli affinamenti e neanche mi ero studiato il vitigno nei particolari. Il rischio di una brutta figura era molto probabile.
 
Oramai avevo accettato, la frittata era stata fatta, non potevo tornare indietro. Il mio carattere avventuroso mi aveva portato spesso a questo tipo di situazioni in cui mi assumevo responsabilità in situazioni ad alto rischio.
 
È stato il viaggio in macchina più introspettivo e auto-analitico della mia vita. I miei pensieri erano contrastanti: “Ecco bravo, e ora quando vedranno che non sai nulla di vini farai una magra figura e la tua carriera di degustatore fallisce prima di iniziare”; “Cerca di pensare positivo, cosa potrebbe succederti di così brutto?”; “Speriamo che non sia presente qualche grande esperto che mi fa domande alle quali non so rispondere.”; “Mantieni la calma, sorridi e fai vedere quello che sai fare”.
 
Arrivo al ristorante dove si tiene la degustazione solo dieci minuti prima dell’inizio dell’evento. Saluto le persone che già mi conoscono e mi dirigo nell’office dove devo degustare i vini per decidere la sequenza. Prima i vini meno strutturati e aromatici e poi quelli più invecchiati e intensi. In dieci minuti metto i vini in fila. Sono concentrato. Non sapevo che questa sarebbe diventata la mia routine abituale per ogni evento di degustazione negli anni a venire. Un respiro profondo ed entro nella sala ristorante piena di persone curiose di apprendere.
 
“Buonasera, sono Rudy Rinaldi e ho l’onore di sostituire il degustatore che stasera non è potuto essere qui. Vi dico subito che non so quasi nulla dei vini che andrò a degustare, li scoprirò insieme a voi… ci state?”
 
Furono 3 ore molto intense, di cui ricordo molto poco se non il fatto che parlai tantissimo, e non mangiai quasi nulla. Alla fine applausi, e tante chiacchiere con molti degli intervenuti.
 
Quella sera, per il puro caso di sostituire qualcuno, iniziai il mio cammino nel mondo della formazione enologica e non ho mai smesso di aggiornarmi e di formare nuovi appassionati!
 
Chi è formatore di professione continua a formarsi all’infinito. Se ci si ferma, si deve cambiare lavoro. Per questo ogni anno i miei corsi di formazione cambiano e non sono mai uguali a loro stessi, altrimenti mi annoierei!
 
Faccio un brindisi alla salute di chi legge con l’augurio di degustare presto insieme una buona bottiglia dal vivo!
 
 
 
Rudy Rinaldi
Trainer Wine Educator
Ad Horeca – Scuola di Formazione



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