
10 Giu THE ITALIAN COCKTAIL CLUB
The Italian Cocktail Club
Dalla collaborazione tra Anonima Distillazioni e Freni e Frizioni nasce The Italian Cocktail Club, una nuova linea formata da cinque bottiglie, ognuna espressione di alcuni tra i più famosi cocktail al mondo.
Hanky Panky
Quella dell’Hanky Panky è una storia di emancipazione femminile ricca di aneddoti. Tutto ebbe inizio quando nel 1903Rupert D’Oyly Carte decise di promuovere Ada Coleman head bartender all’American Bar del Savoy Hotel diLondra, una scelta coraggiosa in un periodo in cui le donne che frequentavano i bar erano oggetto di riprovazionesociale.
Ada Coleman, nota con il soprannome di Coley, divenne così il primo bar manager donna in quello che dasempre è considerato il tempio mondiale della miscelazione. Tra i clienti illustri vi era anche Sir Charles Hawtrey, famoso attore e regista dell’epoca vittoriana. Una sera entrò al bar e chiese qualcosa che avesse un buon “kick” alcolico dal momento che si sentiva stanco; era il 1920 e Ada Coleman gli propose una sua nuovacreazione composta da parti uguali di Vermouth e London Dry Gin con l’aggiunta di qualche goccia di Fernet.Hawtrey a quel punto esclamò: “Questo è un vero Hanky Panky (un vero imbroglio)!
RICETTA
LONDON DRY GIN, VERMOUTH ITALIANO, FERNET
DOSAGGIO 70 ML
SERVIZIO
tra i 2° e i 4°
DECORAZIONE
scorza d’arancia
BICCHIERE
coppa
Negroni
L’origine di questo drink è legata a diverse ipotesi. La più accreditata è quella che lo vede nascere tra il 1917 ed il1920 al bar Casoni di Firenze, dove fu creato per il Conte Camillo Negroni, bevitore incallito e amante della bella vita,dal suo fido barman Fosco Scarselli.
Si narra che il Conte, forte bevitore, non gradisse l’acqua di soda nell’Americano, il drink più gettonato dell’epoca,e suggerì quindi al barman Scarselli di aggiungere anche del Gin, il distillato inglese che Camillo conosceva beneper i suoi frequenti spostamenti nella capitale d’oltremanica. Il successo del drink fu immediato ed ancora oggiè probabilmente il cocktail aperitivo più venduto in Italia.
La ricetta originale prevedeva una “spruzzatina” di soda con la parte di Vermouth in quantità leggermentesuperiore rispetto a Gin e Bitter, oggi invece si tende a miscelare il cocktail utilizzando gli ingredienti in partiuguali, senza l’aggiunta della soda.
RICETTA
LONDON DRY GIN, VERMOUTH ITALIANO, BITTER
DOSAGGIO 70 ML
SERVIZIO
tra i 2° e i 4°
DECORAZIONE
scorza d’arancia o di limone
BICCHIERE
coppa
Milano Torino
Il drink Milano Torino (abbreviato in Mi-To) è un aperitivo tutto italiano che nacque nella seconda metàdell’800. Prende il nome dalle eccellenze delle due città, il Bitter di Milano e il Vermouth di Torino. Veniva servito in bicchieri bassi, senza decorazioni e senza ghiaccio, che arrivò solo verso la fine del secolo. Intorno ai primi del ‘900 nacque, come prima variante del drink, l’Americano.
Quest’ultimo aveva praticamente gli stessi ingredienti, ossia il Vermouth e il Bitter, con il primo in quantità maggiore del secondo. Veniva chiamato cosìperchè era la maniera “americana” di bere il Vermouth, l’aperitivo nobile italiano, con l’aggiunta di liquori, amari, altri distillati e spesso di soda.Il Mi-To, invece, prevede parti uguali tra Bitter e Vermouth e oggi per Americano si intende un Mi-To con l’aggiunta di soda, servito rigorosamente “on the rocks”
RICETTA
VERMOUTH ITALIANO, BITTER
DOSAGGIO 70 ML
SERVIZIO
con ghiaccio
DECORAZIONE
scorza di limone
BICCHIERE
old fashioned
Mahoney
Il Martini Cocktail è il re dei Cocktail, il più conosciuto e richiesto al mondo. La data della sua creazione ècontroversa così come la sua paternità. Molti sostengono che derivi dal Martinez e che sia nato verso fine ’800quando erano molto richieste bevande “dry”. I bar erano affollati di uomini d’affari che preferivano cocktail con pochi zuccheri così da poterne bere di più. La prima ricetta apparve sul New York Herald nel 1897, era servita all’Hoffman House e si chiamava “Mahoney Cocktail” dal cognome dell’Head Bartender. Prevedeva partiuguali di London Dry Gin e Vermouth Dry con qualche goccia di Orange Bitter.
Era in tutti i sensi quello che noi oggi conosciamo con il nome di Martini Cocktail, da cui nacquero molte varianti. una di queste è quella delDirty Martini, in cui il drink viene “sporcato” con un bar spoon di salamoia di olive e servito con olive o scorzadi limone a seconda dei gusti.
RICETTA
LONDON DRY GIN, FRENCH VERMOUTH, ORANGE BITTER
DOSAGGIO 70 ML
SERVIZIO
ghiacciato
DECORAZIONE
oliva o scorza di limone
BICCHIERE
coppa
Martinez
Il Martinez può essere considerato l’antenato del più famoso Martini Cocktail e deve il suo successo contemporaneo alla riscoperta dei drink a base Vermouth. E’ nato tra il 1860 e il 1870 ma come tutti i cocktaildi quel periodo non è ben chiara e dettagliata la sua storia: qualcuno lo associa al “padre” di tutti i bartender, Jerry Thomas, che avrebbe creato il drink al San Francisco Occidental Hotel durante la “golden rush”.
Fu inserito nel suo libro solo nella ristampa del 1887, uscita due anni dopo la sua morte, ma la ricetta del drink era apparsa già tre anni prima in un altro libro: “Modern Bartender’s Guide”, nel quale veniva descrittosemplicemente come un Manhattan in cui il Gin sostituiva il Whiskey. Il Gin in questione era probabilmente unHolland Gin, una sorta di Genever, molto diffuso all’epoca, sostituito poi dal più “trendy” Old Tom Gin. La primaricetta prevedeva due parti di Vermouth dolce italiano, una parte di Old Tom Gin, dashes di Angostura e OrangeCuraçao.
RICETTA
OLD TOM GIN, VERMOUTH ITALIANO, ANGOSTURA, ORANGE CURAÇAO
DOSAGGIO 70 ML
SERVIZIO
tra i 2° e i 4°
DECORAZIONE
scorza d’arancia
BICCHIERE
coppa